annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Le Nostre Recensioni

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    Le Nostre Recensioni

    Che ne pensate? In questo 3d si potrebbero raccogliere recensioni fatte da noi sugli album che ci sono piaciuti di più (o di meno...)
    Niente di stratosferico, giusto un testo (di due o duemila righe a discrezione del recensore, non siamo mica professionisti) e un voto da 1 a 10.
    Che ne dite?

    #2
    BUON COMPLEANNO ELVIS (L.Ligabue)
    Secondo la critica è il miglior album prodotto da Ligabue. Sono dello stesso parere, infatti Ligabue ha saputo fondere sapientemente il rock con quel country americano alla B. Dylan; inoltre ha inserito anche un blues tipo "Delta" cioè "Rane a rubiera blues" eseguito con con un'acustica folk. La canzone che rimarrà per sempre nella mente della gente e che verrà associata al nome Luciano ligabue, sarà sicuramente Certe notti, premiata anche come migliore canzone italiana degli anni '90. Come non dimenticare Seduto in riva al fosso, Hai un momento Dio? oppure Il cielo è vuoto o il cielo è pieno. Molti di voi lo conoscono perfettamente, quindi mi sembra inutile inserire troppi commenti.
    Voto: 8.5

    Commenta


      #3
      Originariamente inviato da Ryanerth Visualizza il messaggio
      BUON COMPLEANNO ELVIS (L.Ligabue)
      Secondo la critica è il miglior album prodotto da Ligabue. Sono dello stesso parere, infatti Ligabue ha saputo fondere sapientemente il rock con quel country americano alla B. Dylan; inoltre ha inserito anche un blues tipo "Delta" cioè "Rane a rubiera blues" eseguito con con un'acustica folk. La canzone che rimarrà per sempre nella mente della gente e che verrà associata al nome Luciano ligabue, sarà sicuramente Certe notti, premiata anche come migliore canzone italiana degli anni '90. Come non dimenticare Seduto in riva al fosso, Hai un momento Dio? oppure Il cielo è vuoto o il cielo è pieno. Molti di voi lo conoscono perfettamente, quindi mi sembra inutile inserire troppi commenti.
      Voto: 8.5
      Quoto tutto con Ryanerth...Ligabue è un mito

      ...allora l'anno visto l'altro giorno per l'ennesima volta in piazza, molti lo reputano l'idiota del paese, alcuni altri lo considerano un mito, tutti quanti lo salutano e tutti quanti si chiedono come cazz* mai avrà deciso di chiamare suo figlio: ELVIS...
      Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

      Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


      -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
      -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

      Commenta


        #4
        Originariamente inviato da Ryanerth Visualizza il messaggio
        BUON COMPLEANNO ELVIS (L.Ligabue)
        Secondo la critica è il miglior album prodotto da Ligabue. Sono dello stesso parere, infatti Ligabue ha saputo fondere sapientemente il rock con quel country americano alla B. Dylan; inoltre ha inserito anche un blues tipo "Delta" cioè "Rane a rubiera blues" eseguito con con un'acustica folk. La canzone che rimarrà per sempre nella mente della gente e che verrà associata al nome Luciano ligabue, sarà sicuramente Certe notti, premiata anche come migliore canzone italiana degli anni '90. Come non dimenticare Seduto in riva al fosso, Hai un momento Dio? oppure Il cielo è vuoto o il cielo è pieno. Molti di voi lo conoscono perfettamente, quindi mi sembra inutile inserire troppi commenti.
        Voto: 8.5
        Grande Ryanerth che apre le danze !
        E con che disco... Insieme a Miss Mondo uno dei migliori di Ligabue, senza dubbio

        Comunque se è vero sto fatto di Elvis lo voglio santo subito Cioè, mito assoluto

        However, ci provo anch'io, sperando di non annoiare ^^'''
        Enjoy

        Meshuggah
        Destroy, Erase, Improve

        1995, Nuclear Blast



        Terzo lavoro in studio e secondo album vero e proprio, è con Destroy Erase Improve che i Meshuggah si consacrano a divinità del Thrash di matrice più estrema. Capitanati dal cantante e frontman Jens Kidman, i ragazzi svedesi ci propongono un lavoro che definire "sperimentale" sarebbe riduttivo. Accanto a Kidman, Marten Hagstrom (rythm) e Fredrick Thordendal (rythm & lead) alle chitarre (bestie a 8 corde targate Ibanez... Chi ha il catalogo 2007 a portata di mano dia un'occhiata a pagina 37), Peter Nordin al basso e Tomas Haake alle percussioni. Sin dal primo minuto ci rendiamo conto di avere a che fare con un disco che non pecca certo per personalità. Le note di un allarme introducono "Future Breed Machine" (ascoltabile gratuitamente nel Myspace della band), prima traccia dell'album e capolavoro dotato di tutte le peculiarità della musica dei cinque ragazzi svedesi. Chi non vi si è mai avvicinato prima resterà colpito e un po' intimorito da quella che in un primo momento potrà percepire come incredibile confusione. Ma già a un secondo ascolto ci si rende conto che quello che avevamo scambiato per un illogico accostamento di suoni incompatibili non era atro che un modo diverso di concepire la musica, originalissimo e dal potenziale enorme. Scordatevi il classico 4/4, quindi, e preparatevi a repentini cambi di tempo, riff dalle tendenze progressive e altre trovate semplicemente geniali. Le sonorità sono ovviamente quanto di più violento possiate concepire; Kidman canta tra lo screaming e il growl sui durissimi motivi tracciati dalle chitarre di Hagstrom e Thordendal, ulteriormente appesantite da Nordin, alle prese con un basso dall'impatto terrificante. A scandire ulteriormente questi riff granitici ci pensa Haake, con un lavoro veramente degno di lode. Il batterista è spesso impegnato in sessioni molto articolate e complesse, suonando con le braccia un motivo dal tempo diverso rispetto a quello assegnato ai pedali. Altra menzione d'onore va a Thordendal, autore di quasi tutta la musica del disco e interprete di assoli e lead dalle tendenze quasi jazzistiche, dotate di una sonorità acuta, addirittura isterica, e di un'espressività dalle caratteristiche molto diverse rispetto a quelle alle quali siamo abituati. Pezzi più "catchy" (per quanto possoono esserlo lavori dei Meshuggah) come la stessa Future Breed Machine, Soul Burn e Inside What's Within Behind si affiancano ad altri un po' più particolari come Terminal Illusions e la strumentale Acrid Placidity (quest'ultima, a dire il vero, non molto riuscita). Alla lunga, tuttavia, l'estrema violenza che contraddistingue quest'album può cominciare a dare alla noia, e a farci avvertire un fastidioso senso di asetticità e piattezza espressiva. Soluzioni e "patterns" un po' ripetitivi quindi, che non compromettono però la validità di un album che è una perla del suo genere e che merita senza dubbio ben più di un ascolto.

        Voto: 8

        Commenta


          #5
          ORO INCENSO & BIRRA (ZUCCHERO FORNACIARI, 1989)
          Uno degli album di maggior successo del cantante emiliano, prodotto per l'etichetta Polydor nel 1989. Zucchero inserisce in questo disco il suo genere musicale preferito (blues), il pop e il rock. L'album si apre subito con "Overdose d'amore" (un misto di gospel e soul) per proseguire poi con "Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle..." (rock all'italiana). Interessante il brano "Madre dolcissima" e "Libera l'amore"; restano immortali "Diavolo in me" e "Diamante".
          Molto importanti gli "ospiti" che collaborano con Sugar Fornaciari, tra i quali spiccano nomi illustri: Eric Clapton, Ennio morricone e Corrado Rustici, solo per citarne alcuni.
          Voto:8

          Commenta


            #6
            BLUE'S (ZUCCHERO FORNACIARI, 1987)
            Primo album di Zucchero in cui troviamo una massiccia presenza di blues, infatti negli album precenti dell'artista di Roncocesi è un elemento quasi del tutto assente. Possiamo ascoltare canzoni indimenticabili come "Con le mani" (un blues alla Joe Cocker con tipico accompagnamento stile Menphis e stile New York dato da una folta sezione di ottoni), "Hey man" (nella quale collaborerà più tardi il chitarrista B.B.King) e "Dune mosse" arricchita con il jazz sound di Miles Davis. Nell'album ritroviamo l'assidua partecipazione del chitarrista Corrado Rustici.

            Pietra miliare della canzone italiana.
            Voto:8.5

            Commenta


              #7
              Bb King?!
              Non lo facevo con così tanti amici il signor Fornaciari...

              Blind Guardian
              Follow The Blind

              1989, No Remorse Record (Riedito dalla Virgin nel 1999)



              Era il 1989, quando nei negozi di dischi di tutto il mondo un quartetto tedesco capitanato da un certo Hansi Kursch pubblicava il suo secondo album, seguito del promettente Battallions Of Fear. Questo gruppo, che rispondeva al nome di Blind Guardian, suonava uno stile ibrido tra lo speed e il power, e in fondo ben pochi azzardavano rosee previsioni sul loro futuro, ancora piuttosto incerto (per il "salto", sarà necessario aspettare Tales From The Twilight World due anni dopo...). La formazione vedeva Kursch e il chitarrista solista Andre Olbrich affiancati dai loro vecchi compagni Thomas Stauch (batterista) e Marcus Siepen (chitarrista ritmico), che nonostante fossero stati i "bandmates" di sempre dei primi non avevano partecipato al debutto del guardiano cieco.
              Tralasciando l'intro (Inquisition), ad aprire le danze è Banish From Sanctuary, pezzo rapidissimo e frenetico. La prestazione vocale, sensibilmente più giovane e immatura rispetto all'Hansi di oggi, si attesta comunque su ottimi livelli; da frenetico il brano diventa presto adrenalinico, anche grazie ai lead e agli assoli made in Olbrich che già cominciano a mostrare il sound caldo e "wahoso" che poi sarebbe diventato marchio di fabbrica dei teutonici guardiani. Dopo, però, un calo spaventoso. Si susseguono pezzi che, per carità, non sono certo da gettare, ma dei quali ci dimenticheremo presto. Damned For All Time, Follow The Blind, Hall Of The King, Fast To Madness. Ai puristi del genere e ai fan dei Blind potranno piacere senz'altro, agli altri potranno sembrare un po' troppo ripetitivi e poco ispirati. Ma poi, fortunatamente, le cose iniziano a cambiare con la strumentale Beyond The Ice, per poi raggiungere il culmine nella sensazionale Valhalla. "The fortress burns / broken my hearth / I leave this world / all gods are gone" sono versi nel cuore di chiunque abbia avuto modo di sentire questo pezzo che, a detta di molti, è tra i capolavori dei bardi (come poi sarebbero stati chiamati dai fans). C'è ancora posto però per un ultimo pezzo, ed ecco che, a sorpresa, troviamo una cover della celebre Barbara Ann (da notare che nella versione pubblicata dalla Virgin nel 1999 è inclusa anche la cover Don't Break The Circle) .
              In conclusione, un disco che affianca degli indiscutibili ottimi lavori a altri (troppi) brani dalla qualità un po' più dubbia. Valhalla e Banish From Sanctuary, da sole, non può però reggere il peso di un intero album; lezione che, a giudicare dai lavori successivi, questi Blind Guardian sembrano aver capito molto bene...

              Voto: 6.5 / 7

              Commenta


                #8
                TOXICITY - System of a Down

                Esce nel 2001,a 3 anni dal primo album,chiamato proprio System of a Down,il secondo lavoro della band armeno-americana.
                Album migliore del primo,a mio parere migliore in assoluto tra i 5 pubblicati dalla band,testi stupendi,basti leggere Chop Suey,Aerials,Toxicity; buona musica,ritmi incalzanti (xD) si alternano a suonate melodiche...
                [minchia che parole]
                che dire? grandi SOAD! ^^
                voto 10! xD

                ahahhaha quante risate..quando l'ho scritta nn ero in me xDDD
                ''...I don't think you trust in my self righteous suicide,I cry when angels deserve to die...''

                Commenta


                  #9
                  Originariamente inviato da fania Visualizza il messaggio
                  TOXICITY - System of a Down

                  Esce nel 2001,a 3 anni dal primo album,chiamato proprio System of a Down,il secondo lavoro della band armeno-americana.
                  Album migliore del primo,a mio parere migliore in assoluto tra i 5 pubblicati dalla band,testi stupendi,basti leggere Chop Suey,Aerials,Toxicity; buona musica,ritmi incalzanti (xD) si alternano a suonate melodiche...
                  [minchia che parole]
                  che dire? grandi SOAD! ^^
                  voto 10! xD

                  ahahhaha quante risate..quando l'ho scritta nn ero in me xDDD
                  perchè non eri in te xD ?

                  E poi il primo è più bello =P

                  Commenta


                    #10
                    DIVENIRE (LUDOVICO EINAUDI, 2006- DECCA RECORDS)
                    Ultimo album della discografia del pianista e compositore torinese. 12 tracce di buona qualità nelle quali il protagonista è il pianoforte anche se è fondamentale la partecipazione della Royal Liverpool Philharmonic Orchestra diretta dal maestro Robert Ziegler.
                    Molto difficile è la drastica classificazione del genere musicale presente nell'album; infatti alcuni critici avvicinano la musica di Einaudi alla classica, altri alla new age e altri ancora alla corrente minimalista. La traccia "Divenire" è davvero molto bella, di fatti è stata la colonna sonora di un film dell'anno scorso. Un album che avvicina l'ascoltatore ad una musica molto spirituale, molto intima e sofferta; in definitiva uno dei migliori album di Einaudi insieme a "Le onde" e "I giorni". A chi si accosta per la prima volta all'arte di Einaudi sembrerà che tutte le canzoni del disco siano molto simili; impressione che viene facilmente superata se si capiscono le vere intenzioni dell'autore....
                    Voto:7.5



                    Scusate se vi annoio con questa recensione un po' lunga......

                    Commenta


                      #11
                      Originariamente inviato da Qarion Visualizza il messaggio
                      perchè non eri in te xD ?

                      E poi il primo è più bello =P

                      solitamente nn scrivo così seriamente... xD
                      System of a Down è bello,ma preferisco Toxicity...c'è Chop Suey *-* la mia preferita xDDD
                      ''...I don't think you trust in my self righteous suicide,I cry when angels deserve to die...''

                      Commenta


                        #12
                        Originariamente inviato da fania Visualizza il messaggio
                        solitamente nn scrivo così seriamente... xD
                        System of a Down è bello,ma preferisco Toxicity...c'è Chop Suey *-* la mia preferita xDDD
                        beh, Chop Suey è Chop Suey, te ne rendo atto... e dalla sua toxicity ha pure atwa, aerials, la stessa toxicity...
                        però soad è sempre soad! suite-pee, know, suggestions, pluck, sugar... anzi, sai che c'è, ci faccio la recensione xD

                        System Of A Down
                        System Of A Down

                        1998, American Recordings



                        C'è poco da dire. I System Of A Down sono stato il fulcro dell'ondata Nu Metal che sin dalla pubblicazione dell'omonimo disco ha iniziato ad uscire dai relativamente ristretti ambienti degli appassionati e a proporsi alla massa. O meglio, a imporsi. Sin dal rilascio del primo EP, Sugar, il consenso del pubblico si era fatto sentire, eccome. Questo System Of A Down ha rispettato le promesse e confermato il successo annunciato. Ma come ben sappiamo, non sempre successo equivale a qualità, e quindi addentriamoci nella recensione. Chiariamo subito che si tratta di un album immediato e relativamente easy-listening (come la maggior parte del nu vuole); nessun pezzo raggiunge i sette minuti, e quasi tutti non vanno oltre i quattro. Alla sei corde troviamo Daron Malakian, mentre alle quattro Shavo Odadjian. Serj Tankian alla voce e John Dolmayan alle percussioni. Insomma, formazione classica (e unica; Andy Khachaturian abbandonò il gruppo ben prima del rilascio di quest'album). Al contrario dei loro successivi lavori, qui i Soad riescono a mantenere un livello qualitativo più o meno costante per l'intera durata dell'album. La partenza è veramente folgorante. Suite-Pee, Know, Sugar, Suggestions e Spiders. Tutti pezzi molto push, nei quali spicca su tutti la versatile e gradevolissima voce di Serj, a volte accompagnata dalla altrettanto particolare (ma non altrettanto dotata) performance canora di Daron, che svolge anche un'ottimo lavoro alla chitarra. Non aspettiamoci virtuosismi vari, ma solidi riff, aggressivi e taglienti. Complimenti anche per John e Shavo (anche se i lavori di questi ultimi sembrano, a volte, un po' in secondo piano rispetto agli altri due bandmates). In ogni caso, avremo a che fare con motivi molto orecchiabili, ma non per questo privi di profonde distorsioni e growl, anzi entrambi onnipresenti e parecchio caratterizzanti. Da attribuire anche a Daron la stesura dei testi, tutti "impegnati e inneggianti", che strizzano l'occhio ai Rage Against The Machine (senza però raggiungerne le vette). Cosa ci resta di questo Soad, quindi, quando anche l'ultima, trascinante P.l.u.c.k. ha raggiunto il 218° secondo e chiuso l'album? Senza dubbio un lavoro dalla qualità straordinaria, vera pietra miliare (e punto zero?) del nu metal. Ad alcuni, lo stile del quartetto armeno-losangelino, tutto sommato leggero e trascinante, potrà diventare la pietra di paragone per i propri gusti, altri magari potranno trovare il tutto un po' fastidiosamente superficiale. L'eccessiva brevità e "compressione" dei pezzi, da questo punto di vista, è effettivamente un'arma a doppio taglio; ma dal canto loro i Soad non pretendono certo di proporre approcci molto elaborati e complessi, e il loro nu metal tutto sommato grezzo ma pur sempre ragionato e mai banale è sempre in grado di fare felici tanti headbangers, e non solo.

                        Voto: 8

                        Commenta


                          #13
                          ME AND Mr JOHNSON (ERIC CLAPTON, 2004)
                          Questo album rappresenta l'ossequio di Clapton alla tradizione blues americana: infatti "Slow hand" esegue solo brani di Robert Johnson (uno dei massimi esponenti del Delta blues, del blues delle origini).

                          Lo stile claptoniano rimane invariato, confermando un'ottima mescolanza di tecnica musicale e padronanza dello strumento, producendo eccezionali assolo, che hanno una forza e una carica emotiva ineguagliabili, ispirati ai bluesman americani.
                          Voto: 7

                          Commenta


                            #14
                            DIAMANTI (ANTONELLO VENDITTI, 2006)

                            La più grande raccolta dei successi di Venditti, 40 e più canzoni stupende da Grazie Roma a Notte prima degli esami...i brani più belli dei CD di Venditti dagli anni '70...fenomenale

                            Voto: 8,5
                            Libero.Pensiero. Se ami anche tu pensare liberamente, unisciti a noi! Link

                            Ninni Bastardo & Ninna Illusionista


                            -Da quando c'è lui...treni in orario e tutto in ordine!
                            -Per fare arrivare i treni in orario, però, se vogliamo, mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione. (Massimo Troisi, Le vie del signore sono finite)

                            Commenta


                              #15
                              Feel Good Inc. Gorillaz
                              un bellissimo album!!! tutti i pezzi sono stupendi specialmente Feel Good Inc e Dare..
                              una raccolta unica e spero che i Gorillaz si ripetano con un altro album
                              voto: 8.5

                              Commenta

                              Sto operando...
                              X