Questa è la data ufficiale.
i motivi della mobilitazione sono sanciti dalla riforma Gelmini:
- 8 MILIONI DI EURO IN MENO PER L'ISTRUZIONE PUBBLICA
- RIDUZIONE DELL'OBBLIGO SCOLASTICO DA 16 A 14 ANNI
- REINTRODUZIONE DEL VOTO IN CONDOTTA
Non è che l'inizio...
Contrastare le politiche di smantellamento dell'istruzione pubblica, gli studenti in piazza il 10
ottobre '08
“Da qualche parte deve cominciare, in qualche momento deve cominciare...quale posto
migliore di questo, quale momento migliore di adesso...”
Rage Against Machine
Non è che l'inizio di un percorso di opposizione sociale.
Noi studenti e studentesse del nuovo millennio siamo impegnati nel contrastare le politiche di
privatizzazione dei beni comuni, in primis il diritto fondamentale e inalienabile dell'istruzione. In
Italia studiare è un privilegio, le scuole e l'università sono luogo di selezione di classe, che negano il
merito, le pari opportunità. Solo chi ha una grande disponibilità economica può accedere a percorsi
formativi di qualità, gestiti e governati dal mercato.
Questa ingiustizia sociale è per noi inaccettabile.
Non si può definire civile un paese che non investe in sapere e conoscenza, non c'è sviluppo
economico senza uno sviluppo sociale e un investimento su un'istruzione pubblica di qualità.
Investire in conoscenza, significa investire sul futuro di noi studenti e studentesse, nonchè
scommettere sul futuro di questo paese.
Il ministro Gelmini, in perfetta continuità con le politiche degli ultimi anni a partire dai processi di
riforma della Moratti, persevera nel percorso di aggressione all'istruzione pubblica, a favore di
un'idea di conoscenza al servizio del mercato e delle imprese in un costante e progressivo processo
di privatizzazione dei percorsi formativi.
Per difendere la scuola pubblica è necessario mobilitarsi!
Vogliamo una scuola diversa, che sia realmente volano di sviluppo civile e sociale.
Noi studenti e studentesse siamo i più esposti a questi processi di Restaurazione. In un paese dove
sono egemoni clientelismo e precarietà, il nostro presente e futuro è seriamente a rischio. Una
scuola di classe è una scuola che accresce le discriminazioni, che nega l'uguaglianza e i diritti.
I tagli in Finanziaria abbasseranno la qualità della didattica, avremo sempre meno laboratori, scuole
più fatiscenti e incapaci di rispondere all'emergenza educativa nel nostro paese. Siamo contrari alla
reintroduzione del maestro unico, del voto di condotta e all'abbassamento dell'obbligo scolastico.
Riteniamo quest'ultimi, provvedimenti di facciata, incapaci di affrontare le vere emergenze delle
nostre scuole; il degrado strutturale, la negazione del diritto allo studio e una didattica sempre più
obsoleta. Il nostro paese ha uno dei livelli d'istruzione superiore più bassi d'Europa e continua a non
mantenere gli impegni presi in ambito internazionale.
Le scuole sono l'unico luogo capace di costruire una società fatta di pace e giustizia sociale, contro
le tante ingiustizie e discriminazioni che con violenza provano ad imporsi nel nostro paese.
Scendendo in piazza il 10 ottobre e appoggiando tutte le mobilitazioni mirate a contrastare i
disegni sbagliati del ministro Gelmini, si tutela la democrazia nel nostro paese nonché si difende il
diritto universale all'istruzione di tutti/e e per tutti/e.
i motivi della mobilitazione sono sanciti dalla riforma Gelmini:
- 8 MILIONI DI EURO IN MENO PER L'ISTRUZIONE PUBBLICA
- RIDUZIONE DELL'OBBLIGO SCOLASTICO DA 16 A 14 ANNI
- REINTRODUZIONE DEL VOTO IN CONDOTTA
Non è che l'inizio...
Contrastare le politiche di smantellamento dell'istruzione pubblica, gli studenti in piazza il 10
ottobre '08
“Da qualche parte deve cominciare, in qualche momento deve cominciare...quale posto
migliore di questo, quale momento migliore di adesso...”
Rage Against Machine
Non è che l'inizio di un percorso di opposizione sociale.
Noi studenti e studentesse del nuovo millennio siamo impegnati nel contrastare le politiche di
privatizzazione dei beni comuni, in primis il diritto fondamentale e inalienabile dell'istruzione. In
Italia studiare è un privilegio, le scuole e l'università sono luogo di selezione di classe, che negano il
merito, le pari opportunità. Solo chi ha una grande disponibilità economica può accedere a percorsi
formativi di qualità, gestiti e governati dal mercato.
Questa ingiustizia sociale è per noi inaccettabile.
Non si può definire civile un paese che non investe in sapere e conoscenza, non c'è sviluppo
economico senza uno sviluppo sociale e un investimento su un'istruzione pubblica di qualità.
Investire in conoscenza, significa investire sul futuro di noi studenti e studentesse, nonchè
scommettere sul futuro di questo paese.
Il ministro Gelmini, in perfetta continuità con le politiche degli ultimi anni a partire dai processi di
riforma della Moratti, persevera nel percorso di aggressione all'istruzione pubblica, a favore di
un'idea di conoscenza al servizio del mercato e delle imprese in un costante e progressivo processo
di privatizzazione dei percorsi formativi.
Per difendere la scuola pubblica è necessario mobilitarsi!
Vogliamo una scuola diversa, che sia realmente volano di sviluppo civile e sociale.
Noi studenti e studentesse siamo i più esposti a questi processi di Restaurazione. In un paese dove
sono egemoni clientelismo e precarietà, il nostro presente e futuro è seriamente a rischio. Una
scuola di classe è una scuola che accresce le discriminazioni, che nega l'uguaglianza e i diritti.
I tagli in Finanziaria abbasseranno la qualità della didattica, avremo sempre meno laboratori, scuole
più fatiscenti e incapaci di rispondere all'emergenza educativa nel nostro paese. Siamo contrari alla
reintroduzione del maestro unico, del voto di condotta e all'abbassamento dell'obbligo scolastico.
Riteniamo quest'ultimi, provvedimenti di facciata, incapaci di affrontare le vere emergenze delle
nostre scuole; il degrado strutturale, la negazione del diritto allo studio e una didattica sempre più
obsoleta. Il nostro paese ha uno dei livelli d'istruzione superiore più bassi d'Europa e continua a non
mantenere gli impegni presi in ambito internazionale.
Le scuole sono l'unico luogo capace di costruire una società fatta di pace e giustizia sociale, contro
le tante ingiustizie e discriminazioni che con violenza provano ad imporsi nel nostro paese.
Scendendo in piazza il 10 ottobre e appoggiando tutte le mobilitazioni mirate a contrastare i
disegni sbagliati del ministro Gelmini, si tutela la democrazia nel nostro paese nonché si difende il
diritto universale all'istruzione di tutti/e e per tutti/e.
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