Riferimento: Rassegna Stampa 2010
• Riforma degli indirizzi del superiore tra luci ed ombre. Questo il commento che giunge dalle stesse scuole interessate al cambiamento. «Al di là del riordino degli indirizzi degli istituti tecnici, professionali e degli stessi licei, il principio della riforma che apprezzo di più è la possibilità di procedere per progettazione didattica per competenze. In particolare nei tecnici e nei professionali, occorre definire le competenze in uscita degli studenti. Occorrono competenze che siano immediatamente spendibili sul mercato del lavoro, ma occorre anche quella formazione generale che consenta agli studenti di intraprendere gli studi universitari» afferma il preside del Pacinotti, Gennaro Esposito.
Più che i licei, sono proprio gli istituti tecnici le scuole ad essere chiamate per primi a dare una risposta a ciò che la Confindustria indica come una emergenza italiana, vale a dire la mancanza in in Italia, appunto, di almeno 100 mila tecnici. Occorrono, dunque, tecnici. Come fare? Come formarli? La riforma prevede proprio per gli istituti tecnici più laboratori, più sinergia con il mondo del lavoro, più inglese. «Al Pacinotti quest’anno - dice il preside Esposito - abbiamo anticipato la realizzazione del progetto Clil (discipline insegnate in lingua inglese) costituendo una prima classe e due terze classi in cui alcune discipline scientifiche saranno insegnate in inglese. Le relazioni internazionali del nostro istituto ci hanno messo di fronte ad una realtà: questa è una metodologia che in Italia non abbiamo. Abbiamo, quindi, chiamato i genitori e illustrato loro questa opportunità di formare una prima con alunni che hanno una competenza più solida in inglese. Per le terze classi, abbiamo operato una scelta tra i nostri studenti che hanno già acquisito certificazioni linguistiche. Quanto ai docenti, partiti con una formazione iniziale personale, avranno l’opportunità di rinforzare le proprie competenze attraverso i progetti Pon. Ecco, la riforma offre l’occasione di richiamare i docenti alla necessità di un riposizionamento culturale delle discipline anche funzionale al nuovo monte ore delle discipline. La questione non va dunque vista da un punta di vista della riduzione del monte ore anche se, mi rendo conto, non si possono trascurare i risvolti occupazionali».
Ma le novità quest’anno non sono solo per la riforma degli studi superiori. Tutti, in tutti gli ordini di scuola, dovranno anche fare i conti con un nuovo limite di giorni di assenza (50) ed una stretta sui crediti perché, per puntare al massimo della votazione in uscita, occorre almeno avere la media del 9.
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 15 Settembre 2010
GLI ISTITUTI TECNICI - LA SPERIMENTAZIONE RIGUARDA ALCUNE CLASSI E ALCUNE MATERIE SCIENTIFICHE
Discipline in inglese una novità al «Pacinotti»
Discipline in inglese una novità al «Pacinotti»
• Riforma degli indirizzi del superiore tra luci ed ombre. Questo il commento che giunge dalle stesse scuole interessate al cambiamento. «Al di là del riordino degli indirizzi degli istituti tecnici, professionali e degli stessi licei, il principio della riforma che apprezzo di più è la possibilità di procedere per progettazione didattica per competenze. In particolare nei tecnici e nei professionali, occorre definire le competenze in uscita degli studenti. Occorrono competenze che siano immediatamente spendibili sul mercato del lavoro, ma occorre anche quella formazione generale che consenta agli studenti di intraprendere gli studi universitari» afferma il preside del Pacinotti, Gennaro Esposito.
Più che i licei, sono proprio gli istituti tecnici le scuole ad essere chiamate per primi a dare una risposta a ciò che la Confindustria indica come una emergenza italiana, vale a dire la mancanza in in Italia, appunto, di almeno 100 mila tecnici. Occorrono, dunque, tecnici. Come fare? Come formarli? La riforma prevede proprio per gli istituti tecnici più laboratori, più sinergia con il mondo del lavoro, più inglese. «Al Pacinotti quest’anno - dice il preside Esposito - abbiamo anticipato la realizzazione del progetto Clil (discipline insegnate in lingua inglese) costituendo una prima classe e due terze classi in cui alcune discipline scientifiche saranno insegnate in inglese. Le relazioni internazionali del nostro istituto ci hanno messo di fronte ad una realtà: questa è una metodologia che in Italia non abbiamo. Abbiamo, quindi, chiamato i genitori e illustrato loro questa opportunità di formare una prima con alunni che hanno una competenza più solida in inglese. Per le terze classi, abbiamo operato una scelta tra i nostri studenti che hanno già acquisito certificazioni linguistiche. Quanto ai docenti, partiti con una formazione iniziale personale, avranno l’opportunità di rinforzare le proprie competenze attraverso i progetti Pon. Ecco, la riforma offre l’occasione di richiamare i docenti alla necessità di un riposizionamento culturale delle discipline anche funzionale al nuovo monte ore delle discipline. La questione non va dunque vista da un punta di vista della riduzione del monte ore anche se, mi rendo conto, non si possono trascurare i risvolti occupazionali».
Ma le novità quest’anno non sono solo per la riforma degli studi superiori. Tutti, in tutti gli ordini di scuola, dovranno anche fare i conti con un nuovo limite di giorni di assenza (50) ed una stretta sui crediti perché, per puntare al massimo della votazione in uscita, occorre almeno avere la media del 9.
articolo di Maria Rosaria Gigante
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 15 Settembre 2010
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