Un altro corso di laurea apre a Taranto
Un altro grande successo per l’offerta formativa del Dipartimento jonico su Taranto: è stato definitivamente approvato dall'Anvur e dal Miur il nuovo corso di laurea triennale in Scienze giuridiche per l’immigrazione, i diritti umani e l'interculturalità. Dal prossimo anno accademico 2018-2019 i giovani tarantini, e non solo, hanno una possibilità in più per rimanere a studiare a Taranto e, quindi, così contribuire a rimpolpare il già cospicuo numero di quasi 3000 studenti che già siedono nelle aule dei corsi di studio del Dipartimento jonico. Il nuovo corso affianca i corsi di Laurea magistrale in Giurisprudenza, il triennale di Economia e amministrazione delle aziende, la magistrale in Strategia d’imprese e management, e la triennale di Scienze e gestione delle attività marittime. Come si vede un nutrito ventaglio di offerta formativa di qualità da parte di un Dipartimento che, ancorché giovane, è posizionato molto bene nella classifica interna dell’Ateneo barese, oltre che in quelle nazionali sia per la ricerca sia per la didattica. Né va dimenticato che il Dipartimento jonico completa la filiera formativa con il Dottorato di ricerca e con master e short master che danno la possibilità ai giovani di perfezionarsi e qualificarsi sempre più.
Il nuovo corso di laurea triennale in Scienze giuridiche per l’immigrazione, i diritti umani e l'interculturalità pensato proprio per Taranto e per le sue specificità di città mediterranea aperta all'accoglienza e all'integrazione, si prefigge di formare figure professionali in grado di affrontare le problematiche legate al fenomeno dell’immigrazione. In particolare, il laureato deve essere capace di inserirsi nei diversi ambiti sociali con competenze specifiche in merito ai processi di integrazione e di tutela dei diritti fondamentali della persona umana. Queste figure professionali saranno formate con competenze assunte attraverso il fecondo scambio scientifico e didattico tra scienze giuridiche, economiche e umane (pedagogia, filosofia, letteratura). La struttura organizzativa del corso prevede che nei tre anni gli studenti affrontino progressivamente tematiche concernenti gli elementi base del diritto (Privato, Pubblico e Costituzionale) , i principi fondamentali della pedagogia, della interculturalità. Nel primo anno di corso gli studenti approcceranno a tematiche relative all'uso interculturale del diritto, come metodologia di approccio allo studio del fenomeno giuridico. Tali tematiche saranno utili alla caratterizzazione interculturale del corso dei successivi due anni. Nel secondo e nel terzo anno, acquisite le conoscenze fondamentali di base, il percorso di articola su argomenti di forte caratterizzazione sui diritti umani, nonché sugli elementi caratterizzanti/settoriali dello studio del fenomeno giuridico. Il percorso di studi prevede anche tematiche riferite agli elementi essenziali dello studio dell’economia e della demografia, riferiti in modo specifico all'immigrazione e ai problemi che essa genera all'integrazione. Il corso prevede, inoltre, gli stage che gli studenti potranno conseguire presso le strutture umanitarie (pubbliche e private) e i soggetti del terzo settore presenti sul territorio. Nelle attività a scelta lo studente avrà ampia possibilità di indicare insegnamenti, partecipazioni ad eventi o ulteriori stage congrui al percorso formativo. Ai laureati si richiedono competenze scientifiche, autonomia di giudizio, capacità di apprendimento continuo. Il corso triennale può consentire l’iscrizione al corso di laurea magistrale in Giurisprudenza o in altre lauree magistrali affini. È non poco rilevante che proprio nel bel mezzo della tempesta mediatica sul fenomeno immigratorio, il Dipartimento jonico con grande coraggio propone un corso di laurea triennale che, invece, intende studiare l’immigrazione nelle sue diverse articolazioni e problematiche per formare laureati che dell’immigrazione sappiano intravedere strade inedite e percorsi inclusivi. Questa è la scommessa che la scienza fa al senso comune che, come affermava Manzoni, spesso mette a tacere il buon senso. Ai giovani tarantini si offre una ghiotta opportunità per essere protagonisti attivi di un processo di profonda trasformazione della società, processi complessi, come appunto quello migratorio, ma che necessitano di essere governati con buona e saggia amministrazione e con percorsi formativi ed educativi mirati.
articolo di Bruno Notarnicola e Riccardo Pagano - Dipartimento Jonico Università di Bari
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 24 Giugno 2018
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