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Liceo Tito Livio: nuova sede cercasi

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    Liceo Tito Livio: nuova sede cercasi

    MARTINA: LE AULE DELL’ATENEO BRUNI NON BASTANO PER OSPITARE TUTTI GLI STUDENTI. POLEMICA CON LA PROVINCIA
    Nuova sede cercasi per il liceo Tito Livio

    • MARTINA. Estate di bufera, nei rapporti fra il liceo “Tito Livio” di Martina Franca e l’amministrazione provinciale. Proprio dalla Provincia dipende la gestione delle scuole superiori e il “Tito Livio”, comprendente le sezioni del liceo classico, dello scientifico e del linguistico (circa 1600 studenti in totale) anche quest’anno fa registrare un buon trend in tema di iscrizioni. Ma andare bene, per una delle istituzioni scolastiche più prestigiose della regione, deve preoccupare perché, soprattutto nella sede dell’ateneo Bruni, non si sa letteralmente più dove mettere gli studenti. Sono stati sacrificati la biblioteca, l’aula magna, laboratori scientifici per ricavare aule, ci si è stretti all’impossibile, ma ora basta.
    «Servirebbe un’altra sede per il linguistico - dice il preside Vincenzo Monaco - per fare capire in concreto l’urgente bisogno di una decina di aule, almeno. Se il plesso del Pergolo, che ospita lo scientifico, è appena appena sufficiente a far fronte al numero di iscritti, per il classico e il linguistico insediati all’ateneo Bruni è stracolma la misura, da almeno tre anni, stando per lo meno alla serie lunghissima di lamentele, richieste, formalizzate, da parte dei vertici di istituto. Ma, se negli anni scorsi, c’era stato qualche segnale come un bando-burletta messo in internet e non visto da nessuno, per il reperimento di una sede per il linguistico - aggiunge il preside Monaco al telefono - quest’anno alcune dichiarazioni del presidente della Provincia hanno scatenato un intero consiglio di istituto».
    Il presidente Antonio Lanzillotta racconta perché: «in consiglio provinciale, a giugno, il presidente dell’amministrazione provinciale ha detto che vanno praticamente limitate le iscrizioni, che non c’è niente, ma la terminologia stessa usata dal presidente Florido in consiglio provinciale ci ha lasciati veramente perplessi». Anche il preside del “Tito Livio” ribadisce le considerazioni di Lanzillotta. In più, c’è un documento del consiglio di istituto, firmato anche dagli altri 12 consiglieri: è un appello al prefetto, al sindaco, alle autorità scolastiche, perché facciano sentire le rispettive voci, ed è anche una “denuncia” delle “inadempienze” e della «ostentata indifferenza verso una grave limitazione nell’erogazione del servizio scolastico, peraltro in una situazione di serio pregiudizio alle condizioni minime di sicurezza». All’ateneo Bruni, per esempio, ci sono anche infiltrazioni di acqua. L’indifferenza della quale parlano i membri del consiglio di istituto del “Tito Livio” sarebbe quella dell’amministrazione provinciale dopo «infruttuosi, ripetuti inviti a provvedere», che anche l’ufficio scolastico regionale aveva rivolto alla Provincia di Taranto. E l’intervento di Florido in consiglio provinciale, riguardo a questo problema, l‘8 giugno, viene considerato alla stregua di «incredibili dichiarazioni, caratterizzate da un tono inaccettabilmente arrogante e da argomentazioni assurde per giustificare l’ingiustificabile rifiuto ad adempiere ai propri doveri istituzionali».

    articolo di Agostino Quero
    pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 22 Luglio 2010
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